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sabato 23 agosto 2008

Luigi Federzoni (Bologna, 27 settembre 1878 – Roma, 24 gennaio 1967)


Figlio del letterato Giovanni Federzoni, nel 1900 si laureò in lettere con Giosuè Carducci all'Università di Bologna, conseguendo successivamente anche una laurea in giurisprudenza.

Nella sua attività di giornalista e come autore di romanzi, novelle e saggi letterari usò lo pseudonimo Giulio De’ Frenzi.

Nel 1910 fu tra i fondatori, con Enrico Corradini, dell’Associazione Nazionalista Italiana e nel 1911, con Alfredo Rocco ed Enrico Corradini, del settimanale ‘’L’idea Nazionale’’. Divenuto leader del movimento nazionalista, fu deputato dal 1913.

Dopo aver contribuito alla fusione, avvenuta nel 1923, del movimento nazionalista con il Partito Nazionale Fascista, fu ministro del governo Mussolini dal 1923 al 1928(prima delle colonie, poi degli interni e poi di nuovo delle colonie).
Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile. Si dimise da ministro degli interni in polemica con l'ala radicale del fascismo capeggiata da Roberto Farinacci.
Fu presidente della Società Geografica Italiana dal 1923 al 1926. Negli anni successivi ebbe cariche istituzionali ed onorifiche.
Senatore dal 1928, fu Presidente del Senato dal 1929 al 1939 e, dal 1938 al 1943, dell’Accademia d'Italia e dal 17 marzo 1938 al 6 ottobre 1943 dell'Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Fu inoltre socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (6 maggio 1935 - 4 gennaio 1946), presidente dell'Istituto fascista dell'Africa italiana (1937-1940) e presidente della Società anonima "Nuova antologia".

Nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943 fu tra i firmatari dell’ordine del giorno contro Benito Mussolini presentato da Dino Grandi e per questo nel 1944 fu condannato a morte in contumacia dal tribunale fascista di Verona.
Nel 1945 l’Alta corte di giustizia lo condannò all’ergastolo, ma fu amnistiato nel 1947.

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