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Arma dei Carabinieri - Comunicati

sabato 2 agosto 2008

Campagna d'Africa (1940 - 1943) I^ Parte

Le operazioni in Africa Settentrionale iniziarono il 10 giugno 1940, al momento della dichiarazione di guerra. I soldati italiani, al comando del generale Rodolfo Graziani, più numerosi, ma peggio armati ed organizzati, dopo un'iniziale offensiva nel settembre-ottobre dello stesso anno, si spinsero fino a Sidi-el-Barrani a 90 Km dalla frontiera egiziana. Un deciso contrattacco inglese, appoggiato da mezzi corazzati e da una forte aviazione, travolse le divisioni italiane in Egitto, riuscendo persino ad invadere la Cirenaica e conquistarla. Il morale delle truppe italiane, scosse e disorganizzate, scese molto in basso, ma il comando inglese non poté approfittarne per tentare la conquista della Tripolitania. Uomini e mezzi dovettero essere trasferiti in Grecia, dove le truppe italiane erano in forte difficoltà. Mussolini constatando la gravità in cui si trovavano i soldati italiani in Libia, accettò l'offerta d'aiuto di Hitler. Un'armata tedesca, totalmente corazzata e meccanizzata, addestrata per la guerra nel deserto, fu inviata in Africa sotto il nome di Afrikakorps. Il comando dei reparti fu affidato a Erwin Rommel, un brillante ufficiale che si era distinto in Francia, al comando di una divisione corazzata.
L'arrivo dell'Afrikakorps;
Erwin Rommel, con la sua armata corazzata (l'Afrikakorps), iniziò subito una serie di abili contrattacchi, che gli permisero di riconquistare il territorio perduto dagli Italiani. Utilizzò per lo scopo vari stratagemmi, come il truccare delle macchine Volkswagen a carri armati, in modo da far credere al nemico di trovarsi davanti a forze superiori. Furono così riconquistate tutte le città della Cirenaica, tranne Tobruk dove la guarnigione inglese resistette agli assalti nemici. Seguì poi un'altro attacco inglese (Operazione Crusader), che costrinse gli Italo-Tedeschi ad abbandonare nuovamente la regione. In questo modo all'inizio del gennaio del 1942, la situazione si presentava così: gli inglesi attestati saldamente nella parte orientale della Libia e gli Italo-Tedeschi rimasti in Tripolitania con pochi mezzi, schierati sulla difensiva. Rommel però ricevette di nuovo cospicui aiuti, grazie alle rotte dei convogli nel Mediterraneo rese più sicure, per il continui bombardamenti a cui era sottoposta Malta, i quali ridussero l'isola all'impotenza. Incominciò così una nuova potente offensiva, che colse le forze inglesi totalmente impreparate. Le posizioni perdute furono riconquistate e anche Tobruch venne presa di slancio, senza approntare un lungo assedio. Le truppe nemiche furono costrette alla ritirata, ma non annientate come si sperava, nonostante ciò in campo tedesco e italiano si era sicuri in quel momento di poter raggiungere al più presto il Canale di Suez. Perfino Mussolini arrivò in Libia per fare l'entrata trionfale ad Alessandria. Con questo ottimismo dunque, l'esercito Italo-Tedesco si preparò ad assaltare le ultime linee di difesa nemiche ad El Alamein.
La conquista di Tobruk;

L'offensiva che avrebbe portato le truppe Italo-tedesche sulle dune infuocate di El Alamein, scattò il 26 maggio del 1942. Dopo tre settimane di duri combattimenti, il 21 giugno venne espugnata Tobruk, ultima roccaforte inglese in Libia, presidiata da circa 30000 soldati inglesi sotto il comando del generale Ritchie. Il morale dell'Ottava Armata non era mai sceso così in basso, tanto che Rommel dopo una fulminea penetrazione in Egitto, con i suoi pochi mezzi riuscì a conquistare velocemente Marsa Matruk, nonostante gli Inglesi avessero una netta superiorità di uomini e mezzi. Basta solo pensare che ai 26 carri tedeschi usati per l' attacco, gli inglesi ne contrapposero ben 150. L'Ottava Armata però non venne distrutta ma solo messa in fuga e sotto il comando di Ser Claude Aunchinlek (comandante in capo inglese del Medio Oriente), si dispose per l'ultima difesa nella linea di El Alamein. La decisione di Aunchinlek fu saggia, in questo luogo, il deserto egiziano si restringe fino a formare un collo largo circa 70 km e compresa fra il mare e la depressione di Bab el Qattara, vi era una area paludosa al di sotto del livello del mare. Tutto ciò rendeva molto più facile la difesa di Alessandria e del Canale di Suez. Il 28 giugno le colonne inglesi iniziarono a prendervi posizione e giorno 30 la linea di difesa poté essere completata. Il deserto verso la direzione da cui dovevano giungere i carri tedeschi sembrava vuoto. Improvvisamente si alzò una nube di sabbia che girava vorticosamente e si udì in lontananza un sordo rombo di motori. Gli Italo-Tedeschi adesso erano a soli 88 km da Alessandria, ma in pieno deserto. Rommel in contrasto con il generale Bastico, comandante supremo delle forze in Africa Settentrionale e suo diretto superiore ( a livello nominale), dopo la presa di Tobruk aveva deciso lo stesso di avanzare, contravvenendo agli ordini, di sospendere tutte le operazioni per consentire di attuare l'importante piano della conquista della base inglese di Malta, (Operazione Ercole ). L'isola costituiva una spina nel fianco per i convogli italiani diretti in Libia, e questa decisione come si vedrà in seguito, gli fu fatale.

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