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giovedì 12 giugno 2008

Bruno Mussolini - il figlio prediletto del Duce

Bruno Mussolini (Milano, 22 aprile 1918Pisa, 7 agosto 1941) .
E' stato un aviatore italiano. Figlio terzogenito di Benito Mussolini e di Rachele Guidi, fu ufficiale della Regia Aeronautica e Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico.
Grande appassionato di aerei, a Bologna ebbe come compagno di studi Federico Cozzolino con cui divise passione e lavoro nella Regia Aeronautica. A 17 anni fu il pilota militare piu giovane d'Italia. Fu anche uno dei dirigenti della compagnia aerea Ala Littoria.
Durante la guerra d'Etiopia venne assegnato, assieme al fratello Vittorio, alla 14ª Squadriglia Quia sum leo, conosciuta anche come Testa di leone. Nell'agosto 1937 partecipò, con uno dei Savoia-Marchetti S.M.79 della squadriglia dei Sorci Verdi, alla corsa aerea Istres-Damasco-Parigi. Il suo aereo concluse la gara al terzo posto. Sempre con questa squadriglia, nel gennaio 1938 partecipò alla trasvolata Italia-Brasile.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu assegnato al 47° Stormo Bombardamento Terrestre di Grottaglie (TA) e Il 1 giugno 1941 gli fu assegnato il comando della 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46° Stormo con sede a Pisa.
A questa squadriglia erano stati assegnati i nuovi bombardieri quadrimotori Piaggio P.108B. Due mesi dopo, il 7 agosto 1941, proprio su uno di questi velivoli, perse la vita. I motori del suo aereo, mentre era in fase di atterraggio, subirono un brusco calo di potenza. Non riuscendo a riprendere quota l'aereo si schiantò poco dopo. Nell'incidente persero la vita anche il tenente pilota Francesco Sacconi e il maresciallo motorista Angelo Trezzini. Il copilota invece si salvò perchè Bruno, morendo, lo coprì con il proprio corpo. Mussolini in seguito alla morte del figlio subì un duro colpo e scrisse solamente in una notte il libro intitolato Parlo con Bruno.
Bruno lasciò la moglie Gina e la figlia Marina ancora piccola.
Nel 1939 Bruno Mussolini era stato nominato Presidente della Federazione Pugilistica Italiana. Alla sua morte, la carica passò al fratello, Vittorio.

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