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Arma dei Carabinieri - Comunicati

martedì 22 aprile 2008

La fine del primo conflitto mondiale e la creazione dei fasci di combattimento

Subito dopo il trattato di pace, scoppio un malcontento generale, soprattutto nei militari che, avevano combattuto al fronte, che adesso si trovavano senza lavoro e senza alcuna ricompensa. Fu questo il contesto nel quale il 23 marzo 1919 Mussolini fondò a Milano i Fasci Italiani di Combattimento.
Nel movimento, oltre agli arditi (ex combattenti), confluirono anche altre persone che dettero vita alle famigerate squadracce nere che, solo 20 giorni dopo la fondazione dei Fasci, si scontrarono con diversi socialisti e assaltarono la sede del giornale socialista L'Avanti!
, devastandola. Nel giro di qualche mese le squadre fasciste si diffusero in tutta Italia dando al movimento una certa caratteristica paramilitare.
Mentre nel gennaio 1921
il Partito Socialista Italiano si disgregava (dando vita tra gli altri al Partito Comunista Italiano), il 12 novembre 1921 nasceva il Partito Nazionale Fascista. Le squadre guidate dai ras colpivano i sindacati e i socialisti a colpi di manganello, usando l'olio di ricino e addirittura commettendo omicidi restando il più delle volte impuniti. In questo clima di violenze alle elezioni del 15 maggio 1921 i fascisti ottennero a sorpresa 45 seggi.
La celebrità del partito crebbe ancora quando i sindacati proclamarono per il 01 Agosto 1922
uno sciopero generale come ritorsione per degli scontri avvenuti a Ravenna. I fascisti per ordine di Mussolini sostituirono gli scioperanti facendo fallire la protesta. Con questa mossa si guadagnarono credibilità e quasi una sorta di simpatia da parte dell'opinione pubblica italiana.

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